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Franco Bertoni
Felice Giani / Cesare Reggiani

Promenade

35,00 €

Bertoni - Giani - Reggiani

Promenade


Un albo illustrato da 23 disegni di Felice Giani e 45 illustrazioni di Cesare Reggiani.

Testo di Franco Bertoni.

Postfazione di

Ferruccio Giromini

 

Size: 20x29 cm.

110 pagine a colori.

Copertina cartonata e telata.

Lingua: Italiano

 

 

 

 

Felice Giani e Cesare Reggiani. Due secoli, d’arte e di storia, li dividono. Li accomuna, ed è l’argomento di questo libro per immagini, un soggetto: il paesaggio lungo il quale si snoda la via che da Faenza raggiunge Marradi, per poi proseguire verso Firenze e la Toscana. Un tratto che ambedue gli artisti hanno voluto sottolineare all’interno della più lunga linea che congiunge due mari: l’Adriatico e il Tirreno. (...)

 

Una passeggiata pittorica fatta da Cesare Reggiani nel 2012 sui passi del pittore Felice Giani nel 1794, attraverso le colline e le montagne dell’Appennino verso la Toscana in direzione Firenze.

Un viaggio per immagini attraverso uno dei suggestivi itinerari dal Nord all’Italia Centrale.

(...) Il viaggio di Giani e Reggiani verso l’Appennino è un percorso quasi esistenziale che, lasciatosi alle spalle la razionalità e la solarità della pianura, procede nel vero verso le ombre delle montagne. Niente più idealizzazioni, per entrambi. Solo il vero, vario, incoercibile in una visione unitaria, sfuggente e multiforme. Episodi. Frammenti. In entrambi: ombre. Nella piazza di Brisighella e nelle cascate del Lamone in Giani e in Nei pressi di Castellina, La ferrovia e campi trebbiati prima di San Cassiano, Tratto di ferrovia a Strada Casale e Marradi, ponte delle ferrovia da via Fabbri in Reggiani.

La sera scende sul mondo. Virgilio: “Majoresque cadunt altis de montibus umbrae”. 

E con la sera, con l’invenzione poetica della sera, giunge nell’arte quella malinconia, quella velata tristezza tutta umana che presiede a tanta parte di una produzione artistica sempre insoddisfatta e in perenne attesa di una epifania di perfezione come ha magistralmente esemplificato la Melencolia düreriana più volte citata da Reggiani nelle sue opere pittoriche.    

In questa chiave le dolcissime rappresentazioni di Reggiani di un paesaggio non certamente aulico o titolato assumono un particolare rilievo soprattutto se accostati ai suoi lavori pittorici più formalisti e concettualmente tesi coi quali non sono in antitesi ma piuttosto dialogano con intimità e forse anche con necessità.

Vita quotidiana e teatralità: Giani e Reggiani. (...)

 

Franco Bertoni